INDACO

Tipo : Pigmento organico sintetico
Composizione : Acido nitrocinnamico
Formula : C9H7NO4
Coprente : 4.5/5

L’indaco artificiale è stato inventato da Baeyer nel 1870 ed è stato usato soprattutto a partire dal XX° secolo. Viene fabbricato mediante i derivati dell’indaco e dell’anilina. Ha una medio-bassa stabilità a luce, temperatura e umidità e non è adatto all’affresco e l’encausto. Il pigmento asciutto ha un aspetto di polvere finissima, che forma solo piccoli grumi. Diluito forma una pasta fluida leggermente polverosa, ha bisogno di una media quantità di olio ed è mediamente colorante. E’ una tinta molto intensa come colorazione e crea effetti interessanti anche una volta secco, schiarendosi leggermente, altrimenti ha una tonalità molto vicina al nero.

Per quanto riguarda invece l’indaco naturale, si ottiene dalla macerazione di foglie di piante del genere indigofere, in acqua e calce o ammoniaca successivamente ossidate all’aria. E’ insolubile in acqua e non adatto per l’affresco o l’encausto, e in generale ha una stabilità medio-bassa a luce, temperatura e umidità. E’ leggermente tossico. Proviene dalle Indie Orientali, l’Egitto e il Guatemala. Anche la formula chimica cambia (C16H10O2N2) e l'effetto coprente si riduce notevolmente. Questo pigmento pregiato è molto difficile da trovare naturalmente, motivo per cui è il più delle volte sostituito con l'indaco artificiale.